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martedì 16 ottobre 2018

I gatti di Dino Buzzati


Cividale. Gattolandia (foto Daniela Durissini)

A Milano, diciamo la verità, i cani hanno ormai raggiunto una solida posizione morale. Sono coccolati, sono portati alle mostre quasi fossero chissà che bellezze, si organizzano in loro onore serate e spettacoli. Non penso già che a Milano non esistano dei cani trattati da cane; ce ne sono a migliaia, probabilmente. Ma la maggioranza è trattata da cristiani. Mentre noi!
Noi come categoria sociale, siamo quasi completamente trascurati. Noi siamo i tipi poco raccomandabili, noi siamo gli zingari, noi siamo i fuori legge, ecco in che conto ci tenete, a Milano, come regola generale. Che importa la nostra proverbiale venustà fisica, al cui paragone i cani (e scusa se la mia lingua batte sempre sul medesimo tasto dolente) sono delle autentiche schifezze? Che importa la nostra illustre tradizione nel mondo artistico e culturale? Che importa se tanti uomini di subline ingegno hanno prediletto noi sopra ogni altra creatura vivente? Che conta la nostra intelligenza, che non ostentiamo puerilmente come i cani? Che conta la nostra fedeltà a voi uomini, fedeltà maturata da un sereno apprezzamento, non già da un umiliante rapporto alimentare, come succede nel mondo canino?


da Dino Buzzati, Due volte disgraziati i gatti randagi di Milano, 
in "Il Bestiario". Cani, gatti e altri animali
a cura di L. Viganò (Mondadori, 2015) 

Dino Buzzati  (Belluno, 16 ottobre 1906 - Milano, 28 gennaio 1972)




2 commenti:

  1. e' un racconto bellissimo ma per apprezzarlo va inserito per intero

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    1. Grazie per l'osservazione. Generalmente i post lunghi non vengono letti per intero. Per questo motivo pubblico una citazione breve ed indico i volumi dove si possono trovare i brani completi. Comunque ne terrò conto.

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