Roma. Colosseo dal Palatino (foto Daniela Durissini) |
Ora
che il nostro viaggio a Roma si è felicemente concluso, ho pensato
di fornire alcune indicazioni utili a chi avesse intenzione di
andarci e già non conoscesse bene la città.
Come
arrivare
Noi
siamo arrivati a Roma in auto, dato che sia all'andata che al ritorno
ci siamo fermati lungo la strada per visitare rispettivamente San
Gimignano ed Assisi. L'entrata a Roma è piuttosto complicata ma, con
l'aiuto fondamentale del navigatore, siamo approdati con relativa
facilità al nostro albergo, in zona Villa Borghese. L'hotel Villa
Pinciana, dove ci siamo trovati molto bene, è dotato di parcheggio.
I prezzi del soggiorno variano, anche di molto, a seconda della
stagione e del momento, come del resto accade per tutte o quasi le
sistemazioni romane, pertanto occorre monitorare le offerte, se si
vuole risparmiare qualcosa. Nella zona sono presenti alcuni parcheggi
a pagamento che offrono tariffe speciali, se la permanenza supera la
giornata.
Se
si arriva a Roma in aereo entrambi gli scali sono collegati al centro
mediante i mezzi pubblici. Anche i taxi offrono tariffe convenzionate
per la corsa verso Ciampino (euro 38) e Fiumicino (euro 45).
Con
il treno si arriva alla stazione Termini da cui con mezzi pubblici o
taxi si arriva in albergo.
Adesso
si arriva a Roma anche con il servizio Flixbus, molto economico, che
ferma alla Tiburtina.
Dove
soggiornare
Roma. Parco di Villa Borghese (foto Daniela Durissini) |
Come
detto noi abbiamo scelto un albergo nella tranquilla zona di Villa
Borghese, distante 700 metri dalla stazione Barberini della
metropolitana, ma molto più vicino alle fermate dei bus diretti al
centro. Non abbiamo verificato la frequenza dei bus e della metro
perché ci siamo sempre mossi a piedi, però ci hanno detto che
entrambi non funzionano bene, il che rende difficile, per chi non è
abituato a camminare tanto, il soggiorno in una zona oggettivamente
lontana dalla maggior parte delle attrazioni. La questione non va
sottovalutata, perché le distanze sono notevoli, e non si cammina
nemmeno in piano. Gli alberghi in centro hanno prezzi maggiori e
difficilmente posseggono il parcheggio privato, però ci sono molti
B&B ed affittacamere che vanno presi in considerazione e
valutati, magari con l'aiuto di Tripadvisor o Booking.
Dove
mangiare
Grazie
all'ottima colazione dell'albergo non siamo stati costretti a fare un
pasto abbondante a pranzo, il che è stato senz'altro utile per poter
usufruire dell'intera giornata a disposizione per le visite. Evitando
i ristoranti veri e propri abbiamo provato alcuni bar del centro, che
offrono anche qualche pasto veloce, come "Dante's", in via del Corso,
dove ci siamo trovati molto bene, come l' “Antico Forno”, vicino
a Ponte Sant'Angelo, superlativo, o le varie pizzerie “al taglio”,
alcune delle quali servono prodotti di qualità, come alla
“Boccaccia”, di via Leonina, zona Suburra, o alla “Focaccina di
Serafina”, di via di Sant'Andrea delle Fratte, ma per lo più
abbiamo preso il gelato al “Cannolo siciliano”, di via Quattro
Novembre, dove abbiamo trovato cortesia, ottimi prezzi ma,
soprattutto un gelato buonissimo.
Roma. "Il Cannolo siciliano" (foto Daniela Durissini) |
Per
il caffè la sosta classica della mattina è diventato per noi il "Caffè Greco", di via Condotti, dove il caffè costa 1,70 euro se
consumato in piedi e 7 euro se ci si siede (noi ci siamo seduti una
sola volta, di pomeriggio, nell'ultimo tavolino disponibile, vicino
alla cassa). Il posto, molto noto per il suo passato e per le
frequentazioni di artisti ed intellettuali è, in genere,
affollatissimo. I dolci (che costano 12 euro l'uno) vengono serviti
in porzioni abbondanti e sembrano molto buoni (non abbiamo
sperimentato).
Roma. Caffè Greco (foto Daniela Durissini) |
Nei
dintorni si trovano locali, molto meno attraenti, dove, se ci si
siede, si paga il caffè 3 euro, mentre in via del Babuino, al
“baretto”, fanno un ottimo caffè per 1 euro (seduti 2,50).
Di
sera abbiamo cenato, in genere, vicino all'albergo, perché abbiamo
avuto la fortuna di incontrare “Brancaleone”, un locale
particolare, con personale gentilissimo e sorridente, che a prezzi
equi serve piatti tradizionali, assai gustosi. Le porzioni non sono
enormi. Per cambiare abbiamo tentato anche al “San Marco”, dove
ci siamo trovati assai male, ed al “Pomodorino”, dove abbiamo
mangiato discretamente, in un salone enorme e quasi del tutto vuoto.
Una sola volta abbiamo cenato in un locale in centro, il "Delizioso",
in via della Mercede, assai criticato su Tripadvisor ed in effetti
piuttosto squallido, ma dove ci hanno portato una cacio e pepe niente
male (sarà stato un caso fortunato?).
Di
locali ce ne sono tantissimi, e per questo la scelta è difficile;
sembrano un po' meglio, come prezzi e come qualità, alcuni a
Trastevere ed alcuni nei dintorni del Pantheon, però non si può
pensare di cenare troppo lontano dall'albergo, a meno di non tornare
in taxi.
Visite
culturali
Capitolo
delicato questo, per una città come Roma che non si finisce mai di
scoprire. Infatti, un discorso va fatto per coloro che non ci sono
mai stati, un altro per coloro che la conoscono e che vi tornano più
volte. Noi, fortunatamente, avevamo già visto diverse cose, tra cui
la Basilica di San Pietro ed i Musei Vaticani. Ci dicono infatti, e
ce l'hanno confermato anche sul posto, che i Musei Vaticani ormai non
si possono visitare, perché anche se si è muniti di biglietto salta
code, si viene travolti dalla massa che si ferma, di preferenza,
davanti alle opere più famose, per non parlare della Cappella
Sistina, che così non si possono ammirare con la dovuta, e sperata,
tranquillità. Anche per la Basilica le file sono chilometriche.
Roma. Vaticano (foto Daniela Durissini) |
Un
discorso a parte va fatto per tutti gli ingressi sorvegliati e dotati
di metal detector, poiché è ovvio che, anche con il biglietto salta
code, capiti di fare la fila per i controlli di routine (a noi è
successo al Colosseo, per esempio, ed ai Fori Imperiali). Roma,
infatti, è costantemente visitata da migliaia di persone, e le mete
più ambite sono comunque e sempre affollate. In dodici giorni a
Roma, in cui passavamo quasi ogni giorno davanti alla Fontana di
Trevi, ci è capitato di vedere poca gente una volta soltanto. Quasi
tutte le mete turistiche più ambite sono, giustamente, pattugliate e
di questo servizio bisogna essere grati ai ragazzi dell'esercito e
delle forze dell'ordine che lo attuano e occorre pazientare se
vengono effettuati i controlli. A noi non è successo, ma abbiamo
visto una lunga fila per entrare al Pantheon, il cui ingresso è
gratuito, ma le cui visite vengono contingentate.
Roma. Pantheon (foto Daniela Durissini) |
Dato
che le occasioni di visita sono tante, si può pensare di risparmiare
qualcosa (comprese le lunghe file alle biglietterie) nella prima
domenica del mese, ma inevitabilmente la vostra visita sarà un po'
...affollata. Per questo motivo noi abbiamo scelto i Fori Imperiali
ed il Colosseo, perché almeno lì la folla si disperde (oddio! per
il Colosseo non è proprio così perché l'abbiamo visto pieno come
nel periodo dei migliori spettacoli di gladiatori).
Per
quanto riguarda i musei, a Palazzo Barberini bisogna lasciare le
borse, anche piccole, negli armadietti all'ingresso, ma questo
dipende da chi controlla in quel momento, poiché non è una regola
valida sempre e per tutti. Alla Galleria di Villa Borghese bisogna
lasciare tutte le borse (anche quelle piccole) ed anche le custodie
delle macchine fotografiche, a meno che non stiano in tasca. Questo
può creare qualche fastidio e perciò bisogna prepararsi
adeguatamente. Nella maggior parte dei musei, peraltro, questo non
succede e sono tollerate anche le borse piccole.
Roma. Villa Borghese (foto Daniela Durissini) |
Il
costo dei biglietti varia da 5 euro a 25, a seconda del museo e della
gestione dello stesso.
Se
siete stufi di vedervi costantemente circondati da una folla vociante
e spesso irrispettosa del diritto di tutti di vedere le cose,
recatevi alle Terme di Caracalla, interessantissime ed
inspiegabilmente trascurate (per fortuna).
Roma. Terme di Caracalle (foto Daniela Durissini) |
Anche i Musei Capitolini
si possono visitare con tranquillità, per non dire della preziosa
Villa Giulia, splendida dimora, in cui si trova il Museo Etrusco (non
ci va quasi nessuno). Un altro posto assolutamente da vedere e poco
visitato è il palazzo Doria-Pamphilj, con la sua galleria. I quadri
sono esposti in modo bizzarro, nel nostro concetto attuale, ma
bisogna dire che la galleria rispecchia appieno lo spirito dei
collezionisti che hanno raccolto questa grande massa di dipinti e
sculture. All'interno c'è anche una caffetteria, cosa piuttosto rara
nei musei romani (ai Capitolini c'è e funziona discretamente, ed è
un bene, data la mole di opere d'arte da vedere).
Roma. Piede della statua colossale di Costantino (foto Daniela Durissini) |
Per
quanto riguarda i biglietti salta code, noi li avevamo solo per il
Colosseo, poiché ce li hanno dati assieme a quelli dei Fori
Imperiali, nella prima domenica del mese, e ci sono serviti per
saltare la lunghissima coda che si era formata per ritirare alla
biglietteria i biglietti gratuiti!!!! Negli altri posti non abbiamo
trovato mai code alle biglietterie.
In
effetti a Roma i turisti a seguito delle guide vanno al Vaticano, ai
Fori Imperiali, al Colosseo, alla Fontana di Trevi e qui troverete
sempre tanta gente. Anche al Museo Nazionale Romano di Palazzo
Massimo alle Terme abbiamo trovato alcune guide che bloccavano il
loro gruppo per tanto tempo davanti a singole opere, ma abbiamo fatto
il giro all'incontrario e così abbiamo ovviato al problema. Del
resto lì ci interessavano principalmente gli affreschi della villa
di Livia e quelli delle altre dimore di epoca imperiale.
Roma. Fontana di Trevi (foto Daniela Durissini) |
A
questo proposito un avvertimento: è ovvio che non si possa vedere
tutto e soprattutto che non si possa vedere tutto con interesse,
perché fatalmente, dopo un po', l'attenzione cala, perciò sarà
meglio informarsi prima di entrare in un museo e puntare a ciò che
si ritiene di maggior interesse, tralasciando il resto, altrimenti si
viene sopraffatti e non ci si gode la visita.
Un
piccolo consiglio per San Pietro in Vincoli. Poiché la chiesa
osserva la chiusura all'ora di pranzo ed apre alle 15, a quell'ora si
forma, in genere, una cospicua fila all'ingresso, che poi si
trasferisce, compatta, al Mosè di Michelangelo. Dopo un quarto
d'ora, davanti al capolavoro non c'è quasi nessuno!
Roma. San Pietro in Vincoli. Mosè (foto Daniela Durissini) |
Infine
un ultimissimo consiglio: camminate senza meta per le strade di Roma,
sui sanpietrini sconnessi, alzate lo sguardo e ammirate quello che vi
circonda, al di là del noto, vedrete scorci stupendi, quasi segreti,
in un posto dove passano migliaia di persone. Fermatevi ad osservare
il tramonto, questo in compagnia di molti, dalla cima della scalinata
di Trinità dei Monti, quando le cupole della città si stagliano
contro il cielo che assume man mano tutte le tonalità del rosa,
guardate le facciate delle vecchie case, tinte di quel giallo caldo e
così particolare che è tipico di Roma. Ne rimarrete incantati.
E fate un salto al Pasquino, vi divertirete!
Questo
è un piccolo riassunto pratico, attuale perché desunto dal nostro
recentissimo viaggio a Roma, con il quale spero di essere stata utile
a chi sta programmando una visita ad una delle città più belle del
mondo.
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