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martedì 12 dicembre 2017

Roma. Lungotevere ed Area Sacra


Roma. Lungotevere (foto Daniela Durissini)
Oggi, ultima giornata romana, era prevista la pioggia ma, poiché il tempo ha tenuto fino al pomeriggio, ne abbiamo approfittato per un'ultima passeggiata, in tutta tranquillità, prevalentemente lungo il Tevere, che abbiamo costeggiato da ponte Cavour a ponte Mazzini, ora su una riva, ora sull'altra. 
Dopo l'ormai consueto caffè preso in piedi al Caffè Greco, ci siamo incamminati, uscendo dal retro del locale e passando, per la prima volta nell'ultima saletta, una vera e propria biblioteca, che sarebbe stato un peccato non vedere. 
Lungo via delle Carrozze siamo arrivati al Corso e da lì  al Mausoleo di Augusto ed al ponte Cavour.

Roma. Via delle Carrozze (foto Daniela Durissini)
Probabilmente sbagliando abbiamo scelto di proseguire lungo la stessa riva, che però è molto trafficata ed anche mal tenuta, per cui al ponte successivo, l'Umberto I, siamo passati dalla parte opposta, transitando ancora una volta davanti al Palazzo di Giustizia e poi a Castel Sant'Angelo.

Roma. Palazzo di Giustizia (foto Daniela Durissini)
Non ho dato mai conto qui di tutte le  volte che, in questi giorni, siamo stati fermati da persone che volevano venderci tour per la città e da "centurioni" che per qualche euro avrebbero fatto una foto con noi, però qui devo dire che davanti a Castel Sant'Angelo sono particolarmente numerosi (alcuni propongono anche visite ai Musei Vaticani, ovviamente da non prendere in considerazione). 
Superati tanto il ponte Sant'Angelo, quanto il ponte Vittorio Emanuele II, siamo passati accanto al Complesso monumentale di Santo Spirito in Saxia, al quale è legata una lunga ed interessante storia.

Roma. Complesso monumentale di S. Spirito in Saxia (foto Daniela Durissini)
Il primo edificio fu una Schola, fatta costruire nel secolo VIII dal re del Wessex, allo scopo di ospitare i numerosi pellegrini anglo-sassoni che visitavano Roma. Nell'847 un devastante incendio, di origine dolosa, distrusse non solo la Schola, ma gran parte del quartiere, e l'allora papa Leone IV, la fece ricostruire. L'incendio è stato rappresentato da Raffaello in una delle stanze vaticane.

Roma. Stanze vaticane. Raffaello. "L'incendio di Borgo"
Dopo un periodo di decadenza, l'istituzione rinacque sotto Innocenzo III (fine del secolo XII), che ne affidò la gestione all'Ordine degli Ospitalieri. Nel 1201 nacque l'Ospedale di Santo Spirito in Saxia, ricostruito nel 1471 a seguito di un altro incendio. Dal 2000 è polo congressuale. 
Proseguendo lungo il Tevere, sulla riva opposta, appare la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.
Passato il ponte Principe Amedeo di Savoia, attraggono l'attenzione, sulla destra, le ripide e pittoresche strade, che conducono verso il Gianicolo.

Roma. Lungotevere. Verso il Gianicolo (foto Daniela Durissini)

Noi, all'altezza di ponte Mazzini, abbiamo imboccato via della Lungara, passando accanto a Villa Farnesina, per fare una sosta al Caffè Settimiano. Ci siamo seduti ad un tavolino all'interno per qualche minuto di riposo e due caffè d'orzo. Sebbene i pareri su Tripadvisor siano molto discordanti, noi abbiamo trovato il personale gentile, il servizio rapido, ed un buon caffè d'orzo servito con un bicchiere d'acqua.  Per quanto ci riguarda  perciò, lo consigliamo senz'altro. La vetrina, sia dei dolci che dei panini, sembrava discreta. 

Dopo la sosta abbiamo raggiunto piazza Trilussa ed abbiamo attraversato il fiume al ponte Sisto. Da lì, proseguendo sempre diritti, siamo arrivati all'Area Sacra di Largo di Torre Argentina.

Roma. Area Sacra di Largo di Torre Argentina (foto Daniela Durissini)
Innanzitutto il nome, non ha niente a che fare con il paese sudamericano, ma si riferisce invece a Johannes Burckardt che, a cavallo tra il XV ed il XVI secolo, fu maestro di cerimonie dei papi e che, essendo nato a Strasburgo (Argentoratum), amava firmarsi  Argentinus. Egli aveva acquistato in zona un terreno per costruirvi un palazzo. Da qui il nome della piazza.
Al centro, l'interessante area archeologica, che non ha certo la spettacolarità di altri, più noti, siti, ma che riveste una notevole importanza, ospitando i resti di quattro templi di età media e tarda repubblicana, emersi in occasione dei lavori effettuati negli anni '20 del secolo scorso, per la costruzione di nuovi edifici, e la conseguente demolizione di quelli preesistenti. 
L'archeologo Giuseppe Marchetti Longhi, intervenuto sul posto, iniziò gli scavi sistematici dell'area, dalla quale emersero, tra l'altro, parti della colossale statua della Fortuna, oggi conservati presso la Centrale Montemartini.

Roma. Area Sacra. Ritrovamento della statua della Fortuna (foto Daniela Durissini)
L'area, dichiarata di interesse archeologico, venne sistemata ed inaugurata nel 1929, ma gli scavi continuarono per moltissimo tempo, fino a portare alla luce i quattro templi ed a comprenderne la complessa stratificazione. Gli edifici, infatti, sono tutt'altro che coevi, ed anzi, coprono alcune centinaia d'anni, durante i quali vi fu anche un importante incendio che distrusse parte delle costruzioni.

Roma. Area Sacra. Tempio della Fortuna (foto Daniela Durissini)
Di grande impatto il tempio a pianta circolare, che si ritiene fosse dedicato alla Fortuna, proprio grazie alla statua ritrovata. Sembra inoltre si possa identificare proprio con il tempio, di cui si ha precisa notizia, fatto erigere dal console Quinto Lutazio Catulo, per celebrare la famosa vittoria del 101 a.C. sui Cimbri.

Roma. Area Sacra. Rendering del tempio della Fortuna (foto Daniela Durissini)
Alcune tabelle esplicative offrono anche una ricostruzione dell'alzato degli edifici.
Da lì abbiamo proseguito la nostra passeggiata verso piazza Navona, il Pantheon, piazza di Pietra, via del Corso, tornando poi a piazza di Spagna e all'albergo. 
Nel pomeriggio abbiamo concluso il nostro soggiorno romano con una passeggiata rilassante nel verde del parco di Villa Borghese, tornando quando la pioggia prevista ha iniziato a cadere. 





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