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lunedì 11 dicembre 2017

Roma. Tra via Margutta ed il Pincio


Roma. Via del Babuino. Fontana del Babuino (foto Daniela Durissini)
Oggi a Roma giornata nuvolosa, con parecchio vento,  non proprio l'ideale per andare in giro a scattare fotografie, comunque il nostro programma prevedeva una breve camminata da piazza di Spagna a piazza del Popolo, con la salita alla terrazza del Pincio e così abbiamo fatto, sperando in un raggio di sole che però non si è fatto vedere.
Dunque, abbiamo iniziato lungo via del Babuino, che congiunge piazza di Spagna con piazza del Popolo. 

Roma. Piazza del Popolo (foto Daniela Durissini)
La strada, esistente già nel XIV secolo, ha cambiato volto e nome nel corso degli anni. Quello attuale si deve al nomignolo popolare ("er babuino") affibbiato alla statua  che adorna la fontana, voluta da papa Pio V ed installata lungo la strada nel 1571. In realtà si tratta del Sileno, divinità delle acque che, a dirla tutta, è veramente brutto. La fontana è stata restaurata di recente. 
Con una piacevole passeggiata abbiamo raggiunto in breve piazza del Popolo, passando davanti allo storico Hotel de Russie.
L'ampia elisse, progettata da Giuseppe Valadier, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, è in effetti, uno degli spazi più belli della città, in anni recenti reso finalmente del tutto pedonale.

Roma. Piazza del Popolo. Chiese gemelle (foto Daniela Durissini)
Dal lato di via del Babuino, vi sono le due chiese gemelle di Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli, che segnano il famoso "Tridente", composto dalle tre strade che si dipartono dalla piazza, cioè via Ripetta, via del Corso ed appunto via del Babuino. Queste, iniziate da Carlo Rainaldi, furono portate a termine da Gian Lorenzo Bernini e Carlo Fontana. Dalla parte opposta, accanto alla porta del Popolo, la cui facciata interna fu sistemata dal Bernini, si trova la bella ed antica basilica di Santa Maria del Popolo, edificata sul sito dove si trovava il sepolcro dei Domizi (e la tomba di Nerone).

Roma. Santa Maria del Popolo (foto Daniela Durissini)
Come molte, e direi, quasi tutte le chiese romane, anche questa ha subito nei secoli ed a seconda dei desideri del papa in carica, numerose trasformazioni e rimaneggiamenti, anche se è rimasta la facciata pulita disegnata nel secolo XV da Baccio Pontelli. All'interno sorprendenti capolavori, come gli affreschi del Pinturicchio, di Annibale Carracci e di Caravaggio ed il magnifico organo disegnato dal Bernini. 

Roma. Santa Maria del Popolo. Organo (foto Daniela Durissini)
Salendo le rampe, anch'esse opera del Valadier, verso la terrazza del Pincio, la visione sulla piazza si allarga ed è magnifica. Dalla terrazza poi, punto panoramico ma anche oasi verde, oggi come un tempo meta di piacevoli passeggiate, si vede la città, anche se si è ostacolati un po' dalla vegetazione.

Roma. Dalla terrazza del Pincio (foto Daniela Durissini)
Una volta scesi ci siamo presi ancora un po' di tempo per ammirare le tre fontane della piazza, anch'esse dovute al Valadier. In centro è rimasto l'obelisco, alto 24 metri, portato a Roma dall'Egitto ancora al tempo di Augusto, per adornare il Circo Massimo, e sistemato nella piazza nel 1589, però il Valadier ha aggiunto quattro leoni in marmo. Ai lati ha progettato due fontane, molto simili, l'una rappresentante Nettuno, l'altra Roma, accanto alle personificazioni del Tevere e dell'Aniene. Sotto la statua della città vi è la lupa  con i gemelli. 

Roma. Piazza del Popolo. Fontana (foto Daniela Durissini)
Un'ultima considerazione riguarda il nome della piazza che sembra derivi dal latino populus, cioè pioppo, e non da popolo, anche se, dopo che papa Pasquale II fece pagare ai romani una cappella edificata accanto alle mura, questi ritennero più consono il riferimento ai contribuenti anziché quello al boschetto che avrebbe circondato la tomba di Nerone. 
Il ritorno verso piazza di Spagna l'abbiamo effettuato per via Margutta, un tempo semplice strada di servizio sul retro dei palazzi che affacciavano su via del Babuino e divenuta famosa solo nel secolo scorso, benché fin dal medioevo vi si trovassero artisti ed artigiani. 

Roma. Via Margutta (foto Daniela Durissini)
Oggi è la strada degli artisti per eccellenza, in cui hanno abitato personaggi famosi, ma non manca di autentico fascino. Ogni anno vi si tiene la manifestazione "100 pittori a via Margutta", che l'altra sera abbiamo avuto la fortuna di frequentare, ammirando i lavori, non sempre eccelsi, degli artisti che espongono le loro opere lungo la strada, che nell'occasione si riempie di colori. 

Roma. Via Margutta. Fontana degli artisti (foto Daniela Durissini)
Il resto della giornata l'abbiamo dedicata al vagabondaggio, senza una meta precisa, lungo le strade del centro. 

Questa sera abbiamo mangiato pizza al taglio alla "Focaccina di Serafina". Buona pizza alle patate, ed anche i piccoli calzoni cacio e pepe. Personale gentile e prezzi onesti. Per rifinire abbiamo presomle castagne da uno dei caldarrostai di piazza di Spagna.

Roma. Dal Marmoraio di Via Margutta (foto Daniela Durissini)





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