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Roma. Museo Nazionale etrusco. Piatto di Capena (foto Daniela Durissini) |
Anche oggi a Roma giornata fredda, ma con tanto sole. Pertanto abbiamo deciso di andare a
Villa Borghese, per godere di una passeggiata nel magnifico parco, recentemente recuperato e, in parte, risistemato.
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Roma. Parco di Villa Borghese (foto Daniela Durissini) |
Superate le Mura Aureliane ed il traffico dell'arteria che corre dietro alle stesse, ci siamo immersi nel silenzio e nel verde. Con una piacevole camminata siamo arrivati davanti alla villa Borghese, che ospita una delle gallerie d'arte più famose del mondo....e si vede dalla folla in attesa d'entrare! Fortunatamente, nel programma di visite contingentato (accesso ogni due ore in numero limitato), c'erano ancora dei posti per l'ingresso immediato e così siamo potuti entrare subito e senza fare la fila. Il costo del biglietto è di 20 euro a persona.
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Roma. Villa Borghese (foto Daniela Durissini) |
In questo periodo la
Galleria ospita anche una mostra delle opere del Bernini, delle quali possiede la collezione più ricca in assoluto. A dire il vero il percorso dell'esposizione non ci ha convinti, per le troppe sculture esposte e per la scarsità e la poca chiarezza delle spiegazioni, affidate a pochi pannelli davanti ai quali si soffermavano (ovviamente) troppe persone. Sarebbe stato preferibile esporre un po' meno e rendere più chiaro il percorso culturale di questo artista eclettico, architetto, scultore e pittore che seppe ingraziarsi la famiglia Borghese, riuscendo a lavorare a Roma più di chiunque altro.
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Roma. Galleria Borghese. G.L. Bernini. Ratto di Proserpina (foto Daniela Durissini) |
Ma la galleria possiede opere assai note del Canova, del Caravaggio, di Raffaello, di Tiziano, di Rubens e di molti altri, anch'esse purtroppo esposte piuttosto male, con la luce che penetra dalle finestre e colpisce i dipinti, penalizzandone la visione.
La presenza delle opere d'arte, tra l'altro, fa sì che il visitatore venga distratto dalle stesse e dimentichi di ammirare la villa in sé, vero gioiello. Le stanze che si susseguono sui due piani, presentano soffitti riccamente decorati e pregevoli prospettive, che già da soli varrebbero la visita.
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Roma. Galleria Borghese. Soffitto di una delle sale (foto Daniela Durissini) |
Il tempo è volato e siamo dovuti uscire. Al piano interrato, dov' è stata sistemata la biglietteria e dove si trova il deposito delle borse il caos totale (attenzione, perché vengono ritirate anche le borse più piccole e persino le custodie delle macchine fotografiche se sono solo un po' più grandi di quelle tascabili). La caffetteria self service pratica prezzi normali, mentre si accede ai bagni solo con il biglietto della Galleria.
Una volta all'esterno, abbiamo superato il bell'edificio dell'Uccelliera e abbiamo fatto una passeggiata nel parco dei daini, fino alla Torre dell'Acqua Marcia.
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Roma. Villa Borghese. Viale dei due Mascheroni (foto Daniela Durissini) |
Ritornati sui nostri passi abbiamo proseguito in direzione del giardino zoologico.
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Roma. Ingresso al giardino zoologico (foto Daniela Durissini) |
Ancora diritti siamo usciti dal recinto che delimita il parco, siamo passati davanti alla Galleria d'ate moderna (che vedremo un altro giorno) ed abbiamo raggiunto Villa Giulia, sede del
Museo Nazionale etrusco.
Il biglietto costa 8 euro a persona. Qui, non essendo questa una delle attrazioni più famose della città, non ci sono file, né confusione, né accessi contingentati. Si entra e si vede tutto con calma. Per prima cosa la villa, fatta costruire da papa Giulio III, raffinato umanista, alla realizzazione della quale parteciparono artisti di grande livello quali Jacopo Barozzi da Vignola, a cui si deve il progetto, Bartolomeo Ammannati, che realizzò il ninfeo, Giorgio Vasari e Michelangelo. La villa fu costruita tra il 1551 ed il 1553 e, ciò che vediamo oggi è solo una piccola parte dell'antica residenza.
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Roma. Villa Giulia. Giardino (foto Daniela Durissini) |
Da ammirare il bel giardino, con la prospettiva che, dal fondo, si apre verso il corpo principale, costruito a semicerchio e porticato e viceversa, dal portico, la visione che si apre verso il nifeo, che non si vede, in quanto realizzato su un piano più basso del giardino, e verso due quinte architettoniche che danno profondità all'insieme.
All'interno il museo, assai ben allestito, segue la storia del popolo etrusco, dalle origini sino all'assimilazione da parte di Roma.
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Roma. Museo Nazionale etrusco. Statua di Apollo da Veio (foto Daniela Durissini) |
I pezzi, alcuni dei quali di grande pregio, come il notissimo Sarcofago degli sposi, provengono per lo più dagli scavi effettuati a Cerveteri, Vulci, Veio, Pyrgi (il porto di Cerveteri). Di grande ineteresse anche le sezioni dedicate ai popoli confinanti, alle collezioni private, confluite al museo, e la sezione dedicata all'epigrafia.
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Roma. Museo Nazionale etrusco. Sarcofago degli sposi (foto Daniela Durissini) |
Usciti dal museo siamo tornati verso Villa Borghese e, prima di superare il recinto, abbiamo salito la scalinata di fronte alla Galleria d'arte moderna, siamo passati davanti al Museo d'arte contemporanea Bilotti, e siamo scesi verso Trinità dei Monti.
Ci siamo fermati alla Casina dell'orologio per un caffè ed una fetta di torta. Il locale, di cui su Tripadvisor si parla assai male, in realtà ci ha sorpresi. È vero che i camerieri ai tavoli non sono proprio simpatici, così come il proprietrio alla cassa, ma i ragazzi al banco sono gentilissimi. I dolci sono abbastanza buoni ed i prezzi, certo elevati, tengono conto della posizione, nel cuore del parco di Villa Borghese, e della storia di questo posto così particolare. Qui infatti, nel 1922, sorse il primo chiosco, meta delle passeggiate dei romani e dei turisti diretti alla villa, sostituito nel 1960 da una struttura progettata dal pittore Mastroianni, ben presto modificata per creare uno spazio coperto. Nel 2003 l'attuale realizzazione.
Da lì siamo scesi a Trinità dei Monti, godendo di un panorama favoloso sull'intera città.
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Roma. Panorama (foto Daniela Durissini) |
Di sera a cena da Brancaleone, ristorante/pizzera in via Sicilia. Dal proprietario alle ragazze in sala sono tutti gentilissimi. I piatti sono gustosi e soprattutto.....si mangia romano. I prezzi sono buoni e si beve un vino più che discreto. Tra i piatti provati oggi ottimi i carciofi alla giudia ed i supplì, ma anche il resto non era per niente male. Locale frequentatissimo anche dai romani. Meglio prenotare.
....alle prossime passeggiate romane!
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