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venerdì 8 dicembre 2017

Roma. Da piazza Navona a Trastevere


Roma. Villa Farnesina. Decorazione della loggia di Amore e psiche (foto Daniela Durissini)
Oggi, giorno dell'Immacolata, è iniziato con la Banda del Vaticano che suonava My way sulla scalinata di Trinità dei Monti ed un caffè in piedi all'affollato Caffè Greco di via Condotti. 

Roma. Immacolata. Banda vaticana (foto Daniela Durissini)
Subito dopo abbiamo lasciato i percorsi maggiormente frequentati per inoltrarci tra le stradine più caratteristiche ed i vicoli di questa parte di Roma, fino a piazza Navona. L'altro giorno eravamo qui di passaggio  mentre oggi ci siamo fermati un po' ad ammirare questo capolavoro di simmetria, creato da illustri architetti ed artisti, nella prima metà del XVII secolo. Molto si disse al tempo della rivalità tra Bernini, che lavorava alla fontana, e Borromini, che aveva progettato la chiesa, e ancor più si andava dicendo della "papessa" Olimpia Maidalchini Pamphili, potentissima ed influente cognata del papa Innocenzo X, che sembra avesse scelto gli artisti che dovevano sistemare la piazza, non certo per la loro capacità, pur comprovata, ma per i favori che questi erano in grado di fornire in cambio della commessa. 

Roma. Piazza Navona. Fontana dei Calderari (foto Daniela Durissini)
Comunque sia, oggi lo spazio dell'ex stadio di Domiziano, appare in equilibrio perfetto, tra la facciata della chiesa, le due fontane ai lati e quella la centro, di cui, alla mostra sul Bernini, di Villa Borghese, si può osservare il modello presentato ai committenti.

Roma. Villa Borghese. Modello della fontana dei Quattro fiumi (foto Daniela Durissini)
Da lì abbiamo proseguito verso Campo de' Fiori, caratteristica piazza di mercato, un tempo luogo di esecuzioni, con al centro il monumento in bronzo del filosofo Giordano Bruno, arso vivo proprio qui, nel 1600 ed eretto, nonostante il parere contrario della chiesa, su proposta di alcuni studenti, appoggiati da intellettuali quali Henrik Ibsen e Victor Hugo.

Roma. Campo de' Fiori. Monumento a Giordano Bruno (foto Daniela Durissini)
Accanto a Campo de' Fiori, si apre la piazza Farnese, sulla quale si affaccia il palazzo  omonimo, appartenuto a questa potentissima famiglia romana. Fu Alessandro Farnese, poi eletto papa con il nome di Paolo III, a commissionare i lavori per la costruzione del palazzo, dapprima ad Antonio da Sangallo il giovane e poi, dopo un'interruzione dovuta al sacco di Roma del 1527, a Michelangelo, che li concluse.

Roma. Palazzo Farnese (foto Daniela Durissini)
Nella piazza, in due periodi successivi  trovarono posto le due fontane, provenienti dalle Terme di Caracalla, mentre a lato del palazzo, in fondo alla strada, fu fatta erigere la fontana del Mascherone, destinata alla popolazione del rione.

Roma. Fontana del Mascherone in via Giulia (foto Daniela Durissini)
Attraversato il Tevere nei pressi di palazzo Spada, siamo giunti nel rione di Trastevere, in piazza Trilussa e, da lì, alla Villa Farnesina, un vero e proprio gioiello, dove si possono ammirare gli affreschi di Raffaello, 

Roma. Villa Farnesina. Raffaello. Loggia di Galatea (foto Daniela Durissini)
Giovanni da Udine, Sebastiano del Piombo, Giovanni Razzi, Giulio Romano, Giovan Francesco Penni e Baldassarre Peruzzi.

Roma. Villa Farnesina (foto Daniela Durissini)
La villa apparteneva ad Agostino Chigi, noto banchiere senese, dalla vita piuttosto movimentata, il quale aveva commissionato la dimora a Baldassarre Peruzzi e che l'abitò fino alla morte, avvenuta nel 1520. Si tratta di una delle migliori realizzazioni romane in stile rinascimentale, oggi di proprietà dell'Accademia dei Lincei, che ne ha fatto la sua sede di rappresentanza. In questo periodo nella villa è aperta la mostra: "Raffaello e Giovanni da Udine nella loggia di amore e psiche. I colori della prosperità: frutti del vecchio e del nuovo mondo", che richiama l'attenzione sul significato delle decorazioni a grottesche effettuate da Giovanni da Udine, su disegno di Raffaello, nella loggia prospiciente il giardino, ideale congiunzione con lo stesso.

Roma. Villa Farnesina. Loggia di Amore e Psiche (foto Daniela Durissini)
Dalla villa siamo tornati indietro, passando per Santa Maria della Scala ed arrivando a Santa Maria in Trastevere, presentemente in restauro, per cui sulla facciata non è visibile il mosaico del XIII secolo. Di fondazione assai antica (probabilmente risale al III secolo) la chiesa ha subito numerosi e pesanti rimaneggiamenti. La forma attuale è quella voluta da Innocenzo II e realizzata tra il 1138 ed il 1148, usando materiali provenienti dalle Terme di Caracalla. Il catino absidale presenta un mosaico del XII secolo. 

Roma. Santa Maria in Trastevere. Cappella della Madonna della Clemenza (foto Daniela Durissini)

La cappella della Madonna della Clemenza, che contiene l'antichissima icona della Vergine, fu realizzata nel XVI secolo. 
Nel 1702 fu aggiunto il portico, su progetto di Carlo Fontana. La parete è una vera e propria raccolta di elementi architettonici e lapidi di epoca romana.

Roma. Santa Maria in Trastevere. Portico (foto Daniela Durissini)
Ritornati sul Lungotevere, siamo arrivati ai ponti che consentono di attraversare il fiume in corrispondenza dell'Isola Tiberina, che sembra una nave ancorata nel mezzo del fiume e costituisce uno dei paesaggi più suggestivi della città. Ci siamo così ritrovati al portico di Ottavia, fatto costruire da Ottaviano in onore della sorella, trasformato, in epoca medievale, in una chiesa, accanto alla quale si trovava il più animato mercato del pesce dell'epoca.

Roma. Portico di Ottavia (foto Daniela Durissini)
Il portico è vicinissimo al teatro di Marcello, ed un percorso al di fuori delle strade consente di camminarci a lato. Usciti sulla strada solo due isolati ci separavano dal tempio di Ercole vincitore, costruito nel foro Boario, intorno agli anni venti del II secolo a. C., su commissione di un ricco mercante romano, ad imitazone dei modelli greci, in seguito tramutato in chiesa e quindi recuperato e restaurato da Giuseppe Valadier, durante gli anni del governo francese;

Roma. Tempio di Ercole vincitore (foto Daniela Durissini)
accanto  si trova il tempio di Portuno, anch'esso di età repubblicana. Poco più in là l'arco di Giano, risalente al IV secolo ed il cui nome non deriva dal dio bifronte, bensì dal latino ianus. 


Roma. Arco di Giano (foto Daniela Durissini)
Alla vicina Bocca della verità non siamo andati, considerata la lunga fila per accedervi. 

Dopo la consueta sosta al "Cannolo siciliano", oggi davvero meritata, ci siamo fermati anche da "Angelina", bar tranquillo, a due passi da largo del Nazareno, dove ci siamo seduti a gustarci un caffè ed a riposare un attimo, prima dell'ulteriore camminata verso il nostro albergo. I prezzi qui, contrariamente a quanto accade in moltissimi esercizi dei dintorni, non sono eccessivi. Abbiamo evitato le lunghe code dovute ai controlli per accedere a piazza di Spagna, dove oggi, giorno dell'Immacolata, il papa si è recato a pregare ai piedi della colonna della Vergine, salendo lungo le stradine secondarie verso via Veneto. 
Di sera cena al "Pomodorino", come si dice, senza infamia e senza lode. Diciamo che ci siamo sfamati a prezzi modici. 




....alle prossime passeggiate romane!




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