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martedì 20 febbraio 2018

Assisi. Palazzo comunale. La "Volta Pinta"

Assisi. "Volta Pinta" (foto Daniela Durissini)
Il palazzo comunale di Assisi possiede un vero gioiello, assai poco conosciuto: la cosiddetta "Volta Pinta", che copre la piccola loggia, risalente al 1342. Pochi anni dopo essere stata costruita la loggia venne chiusa, mediante un muro, eretto nella parte postica, ed un cancello sistemato sul lato che dà sulla piazza, ma fu solo due secoli più tardi, quando ormai il palazzo era divenuto la sede stabile del Governatore Apostolico (1555), che si decise di provvedere alla decorazione pittorica di quello spazio, che ormai aveva perduto le caratteristiche originarie. Fu così che Marcello Tuto, governatore in quell'anno, commissionò l'affresco della volta a Raffaello Coda da Rimini, attivo in quel periodo sia in città che in altri centri dell'Umbria. 


Assisi. "Volta Pinta" (foto Daniela Durissini)
Questi realizzò una decorazione a grottesche, ispirata ai dipinti scoperti da poco e molto apprezzati dagli artisti dell'epoca, della Domus Aurea di Nerone. Come racconta Benvenuto Cellini nella sua autobiografia, il nome di grottesche deriva dalle grotte dell'Esquilino, dove furono rinvenute, nel 1480, queste decorazioni. Si trattava appunto della casa di Nerone, le cui pareti presentavano questo tipo di decorazioni, in cui esseri ibridi e/o mostruosi, si muovevano su sfondi bianchi, o comunque monocromi, intrecciandosi a decorazioni geometriche e naturalistiche.

Domus Aurea. Decorazioni
Gli artisti si facevano calare nelle grotte per studiare queste pitture parietali, fino ad allora sconosciute, e le riprodussero e reinterpretarono in molteplici versioni.
Raffaello Coda realizzò quindi, secondo la moda dell'epoca, ed inserendovi alcuni tratti umoristici, la "Sfida tra Apollo e Marsia", tema mitologico abbastanza comune, in cui Marsia, che con il suo flauto aveva sfidato Apollo in una contesa musicale, non avendo potuto vincere di fronte alla melodia emessa dalla cetra del dio, viene appeso ad un albero dal vincitore e scuoiato vivo.
La scena è però arricchita da tante piccole figurine, riprese in atteggiamenti che richiamano più i popolani dell'epoca che le figure mitiche della classicità.


Assisi. "Volta Pinta" (foto Daniela Durissini)

Assisi. "Volta Pinta" (foto Daniela Durissini)
Il pittore, come testimoniano i documenti dell'epoca, fu pagato 4 fiorini, il 21 agosto 1556, data in cui, probabilmente, portò a termine il lavoro.

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