Pieter Bruegel il Vecchio. "Lotta tra Carnevale e Quaresima" (1559) |
Il
giovedì grasso del 1511, che quell'anno cadeva il 27 di febbraio, i
contadini friulani, istigati dal nobile Antonio Savorgano, entrarono
a Udine ed assalirono i palazzi dei nobili massacrando alcuni
esponenti delle famiglie più in vista ed appropriandosi delle
suppellettili contenute nelle dimore. Scesero poi in strada, vestiti
con gli abiti dei signori, inscenando una crudele rappresentazione
carnevalesca.
Pieter Bruegel il Giovane. La processione del matrimonio |
Gli
antefatti di questa rivolta contadina, la più importante dell'epoca
rinascimentale, vedevano le popolazioni del Friuli oppresse da una
nobiltà feudale, che Venezia, pur occupandone i territori, lasciava
agire liberamente, non essendo intenzionata a metter mano all'antico
sistema che aveva governato una terra, che per la Repubblica
rappresentava un confine utile ad arginare le invasioni dei Turchi e
la potenza imperiale, ma che non era sufficientemente integrata
nell'amministrazione dello stato.
Di
fatto si erano create due fazioni opposte, l'una, degli Zamberlani,
seguace dei Savorgnan, la più potente famiglia nobile friulana, che
aveva preso le parti di Venezia, l'altra degli Strumeri, seguace
delle famiglie della nobiltà terriera e vicine all'Impero, che si
erano rese responsabili di scontri più o meno violenti fin dal 1509.
Nel
periodo di carnevale del 1511 il Savorgnan aveva approfittato della
presenza in città degli esponenti di diverse famiglie nobili e,
cavalcando il malcontento dei contadini, li aveva incitati alla
rivolta, della quale poi, probabilmente, perse il controllo, e che, appoggiata da una parte della popolazione cittadina, fu caratterizzata da episodi feroci. La ribellione fu sedata solo dall'arrivo di un
contingente veneziano dalla città fortezza di Gradisca.
Mura di Gradisca (foto Daniela Durissini) |
Maestro del Trionfo della Morte. "Trionfo della morte" (1446) |
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