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lunedì 5 febbraio 2018

Tre fratelli armeni e l'arte della fotografia



Costantinopoli. Ponte di Galata (foto Abdullah Frères)
I fratelli Abdullah, che aprirono il loro primo studio fotografico a Costantinopoli, nel 1858, erano d'origine armena. Il loro cognome infatti era Abdullahyan ed il loro padre, Abraham, era un armeno cattolico. Tutti piuttosto longevi riuscirono a documentare, attraverso le immagini, la transizione dell'impero ottomano verso l'occidentalizzazione. Il primo ad iniziare questo lavoro fu Vichen (1820-1902), come aiutante ritoccatore del noto fotografo tedesco Rabach. Quando quest'ultimo lasciò la città, Vichen, affiancato dal fratello Hovsep (1830-1908), tornato allora da Venezia, dove aveva frequentato il Collegio armeno Moorat Raphael, decise di rilevare lo studio. A loro si unì più tardi un altro fratello, Kevork (1839-1918), a sua volta mandato a studiare a Venezia.


Gruppo di Circassi con ufficiale ottomano (foto Abdullah Frères)
Lo studio, che inizialmente aveva preso il nome dal solo Vichen, divenne quindi “Abdullah Frères”. Vichen e Kevork si recarono a Parigi e presero contatto con il famoso fotografo Count Aguado, che li introdusse nel mondo dei fotografi francesi, facilitando il loro ingresso nella Società francese della fotografia.

Costantinopoli, fronte mare (foto Abdullah Frères)
Nel 1862 furono nominati fotografi ufficiali dell'Impero Ottomano, con il diritto di usare il monogramma reale ed iniziarono a documentarne sistematicamente la modernizzazione, anche in previsione di una loro partecipazione all'esposizione universale colombiana del 1893, alla quale però non presentarono alcun lavoro.
Fotografarono anche le regioni confinanti come la Grecia, l'Egitto, dove aprirono uno studio, il Libano e l'Iraq e furono gli autori di alcuni ritratti di noti personaggi internazionali.

Ritratto di Mark Twain (foto Abdullah Frères)
Nel 1899 vendettero l'attività all'altro famoso studio fotografico di Costantinopoli, Sébah e Joaillier, il che provocò in seguito dei grossi problemi di identificazione degli autori della singole fotografie, dal momento che lo studio che aveva acquisito il prezioso archivio appose il proprio marchio anche alle stampe tratte dai negativi degli Abdullah.


Ritratto di donna turca (foto Abdullah Frères)
In realtà gli studiosi sono piuttosto divisi sul vero valore delle opere dei tre fratelli, innanzitutto perché alcuni ritengono che Vichen fosse il migliore, mentre altri pensano piuttosto a Kevork e poi, in generale, la produzione degli Abdullah sembra per molto tempo limitarsi a vedute di poco pregio destinate prevalentemente ai turisti. Tuttavia ciò che li distingue da altri fotografi del periodo è proprio l'opera fondamentale di documentazione dei progressi che l'impero fa sulla strada della modernizzazione ed è questo che la rende particolarmente interessante e forse unica nel suo genere.


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