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venerdì 24 febbraio 2017

Traversata Cile - Argentina

La fine della carretera


Ed è arrivato il giorno della traversata Cile-Argentina. Quando ci svegliamo a El Mosco il cielo è plumbeo e scende una leggera pioggia. Le previsioni però sono abbastanza buone e confidiamo nella buona stella, nel cambio improvviso del tempo, tipico della Patagonia  e, solo per ultimo, nella tenuta dei nostri ponchi. Ci troviamo sotto il portico, tutti assonnati, tutti ansiosi di iniziare questa nuova avventura. Abbiamo prenotato il trasporto a Candelario Mancilla alla piccola agenzia accanto a Las Ruedas de la Patagonia, meno costosa e più simpatica del gettonato Robinson Crusoe. Per fortuna abbiamo raggiunto il numero necessario anche per la gita in barca al ghiacciaio O'Higgins (minimo 7 persone). Al nostro gruppetto si sono aggiunti due ciclisti, che però scenderanno a Candelario, due ragazzi francesi giramondo ed un giapponese che, a 69 anni, è arrivato fin qui in bici da Lima, ed è intenzionato a proseguire fino a Ushuaia.  Lasciamo Villa O'Higgins di mattina presto su un piccolo bus che percorre gli ultimi chilometri della Carretera Austral, fino alla riva del lago, dove c'è la tabella che decreta la fine della strada. Commozione ed abbracci per essere riusciti ad arrivare fin qui. Ma adesso inizia la parte forse più complicata.


Tabella fine Carretera Austral
Tabella di fine Carretera (foto Carlo Nicotra)


Ghiacciaio O'Higgins


Saliamo sulla piccola barca che in breve tempo attraversa il lago ed arriviamo a Candelario Mancilla. I due ciclisti scendono. Sembra stia schiarendo. Noi rimaniamo sulla barca e proseguiamo verso il fronte del ghiacciaio. Effettivamente smette di piovere. I panorami sono grandiosi e davvero si può dire che questa lingua di ghiaccio che scende poderosa al lago non ha niente da invidiare al ben più famoso Perito Moreno. Si tratta di uno dei rami del Hielo Continental Sur, che passa dietro alla catena Fitz Roy - Cerro Torre, arrivando fino al lago Viedma ed oltre. Nell'area di questo enorme campo di ghiaccio, il terzo della terra, per estensione, si trovano tre parchi nazionali: il Parco della Torri del Paine  e il parco Bernardo O'Higgins, in Cile ed il parco Los Glaciares, in Argentina, nel quale si trova il Perito Moreno.
Avvicinandoci incrociamo piccoli, e anche meno piccoli iceberg, che tutti fotografano spostandosi assieme da un lato all'altro dell'imbarcazione. 

Lago O'Higgins
Verso il ghiacciaio O'Higgins (foto Carlo Nicotra)

Ghiacciaio O'Higgins
Verso il ghiacciaio O'Higgins (foto Carlo Nicotra)


Davanti al fronte del ghiacciaio ci fermiamo per un po' di tempo, mentre ci viene distribuita una piccola merenda  assieme al solito whisky con il ghiaccio pescato, con funambolica mossa, dal figlio del proprietario dell'imbarcazione (e dell'agenzia). 


Ghiacciaio O'Higgins
Ghiacciaio O'Higgins (foto Carlo Nicotra)

Ghiacciaio O'Higgins
Ghiacciaio O'Higgins (foto Carlo Nicotra)



Torniamo mentre il cielo si fa sempre più chiaro,  e sbarchiamo a Candelario Mancilla. Qui mettiamo in spalla lo zaino grande e davanti portiamo quello più piccolo e iniziamo a salire la breve rampa che porta all'estancia. 


Candelario Mancilla
Verso Candelario Mancilla (foto carlo Nicotra)


Candelario Mancilla


L'estancia di Candelario è un luogo solitario. Da un lato c'è il lago, dall'altro 23 chilometri per il Lago del Desierto, in Argentina. 


Candelario Mancilla
Candelario Mancilla (foto Carlo Nicotra)

Candelario Mancilla
Candelario Mancilla (foto Carlo Nicotra)


Nel mezzo non c'è niente, solo le casermette delle guardie di frontiera dei due paesi. Candelario era il nonno degli attuali proprietari dell'estancia e si era stabilito qui dopo aver lavorato a Puerto Montt, Punta Arenas ed in Argentina. Cercava un luogo tranquillo ed indubbiamente questo lo era e lo è ancora. Veniamo accolti  con cortesia e sistemati in camere molto spartane, distaccate dall'edificio principale, assieme ai due francesi. Eileen e Charlotte, come sempre, dormono in tenda, Ornella in una stanza della casa, il giapponese in un edificio accanto. Mentre tutti vanno a riposare Carlo ed io approfittiamo della bella giornata. Il cielo è chiaro e fa abbastanza caldo. Andiamo a far due passi percorrendo il chilometro che ci separa dal posto di frontiera cileno, andiamo al molo e poi troviamo un piccolo gioiello: il sentiero costiero.

Sentiero costiero



Lago O'Higgins
Lago O'Higgins dal sentiero costiero (foto Carlo Nicotra)

Panorama Lago O'Higgins
Panorama dal sentiero costiero (foto carlo Nicotra)

Oltrepassando il recinto dell'estancia dalla parte bassa, verso il lago, imbocchiamo un sentiero evidente che scende dapprima tra una fioritura eccezionale di ranuncoli e risale quindi, a tratti nel bosco di lenga, fino a portarsi in quota. Lo percorriamo a lungo, godendo di un panorama magnifico e primordiale. Davanti ai nostri occhi le montagne, il lago, i grandi boschi. Torniamo solo quando si avvicina l'ora fissata per la cena

Ancora Candelario Mancilla


A candelario si cena alle 8, e fa ancora chiaro, Ci ritroviamo tutti intorno al tavolo del soggiorno della casa dei Mancilla, tra ricordi di famiglia e foto d'epoca. La cena è ottima ed abbondante e finisce in tante chiacchiere e una bella tazza di te. Andiamo a letto presto perché domani mattina dobbiamo alzarci presto. 

La Traversata Cile - Argentina


Quando al mattino ci ritroviamo tutti a far colazione ci mettiamo d'accordo per lasciare gli zaini più pesanti all'estancia. Verranno caricati sul trattore del proprietario che li porterà fino alla frontiera con l'Argentina. Partiamo leggeri e veloci, passiamo il controllo di frontiera e camminiamo immersi in un paesaggio da favola, mentre ci allontaniamo dal lago, che fa da sfondo, e saliamo verso le montagne, che si fanno più alte e severe.


Traversata Cile-Argentina
Traversata Cile-Argentina (foto Carlo Nicotra)

Facciamo abbastanza presto e ci fermiamo al confine per riunirci tutti. 


Frontiera Argentina
Frontiera Argentina (foto Carlo Nicotra)


Carichiamo gli zaini sulle spalle e partiamo. Il sentiero dovrebbe essere in discesa, almeno così pensiamo, ma invece è un continuo saliscendi, reso piuttosto faticoso dai guadi dei numerosi torrenti e dal passaggio attraverso aree semi paludose. Qui il panorama è limitato dagli alberi, poiché si cammina in boschi magnifici. Il povero giapponese, in seria difficoltà, trascina la bici con i piedi immersi nell'acqua. Sta facendo uno sforzo enorme, considerando anche che porta parecchie sacche. Finalmente la vista si apre ed appaiono Fitz Roy e Cerro Torre. 


Fitz Roy Cerro Torre
Fitz Roy e Cerro Torre (foto Carlo Nicotra)


A questo punto manca solo la ripida e disagevole discesa verso il Lago del Desierto, dove troviamo la casermetta argentina.


Lago del Desierto
Lago del Desierto (foto Carlo Nicotra)


Ci controllano i passaporti e chiamano la barca per attraversare il lago ma, mentre aspettiamo, ci distendiamo sull'erba ed ammiriamo felici lo spettacolo straordinario dei monti, oggi con poche nuvole.


Cerro Torre
Cerro Torre  (foto Carlo Nicotra)


Tuttavia le nostre peripezie non sono finite perché, una volta passato il lago, ci dicono che l'ultimo autobus per El Chalten è già passato e che quello delle 19 non passerà. Attendiamo invano, alcuni accettano un passaggio su un'auto privata, mentre noi rimaniamo ancora lì, in attesa, e poi ci rassegniamo a chiamare un'auto che, a pagamento, ci conduce, molto tardi, in paese. Qui salutiamo le nostre compagne di viaggio che proseguono verso il Paine. Siamo stanchissimi ma domani possiamo riposare.




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