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mercoledì 15 marzo 2017

Tumulo sepolcrale di Anfipoli


Alessandro

Nella regione greca della Macedonia si trovano diverse località che, con i loro siti archeologici, testimoniano la grandezza e l'opulenza del regno macedone. Verghina, innanzitutto, l'antica Egas, già capitale del regno macedone prima che questa fosse spostata a Pella, nella cui necropoli sono stati ritrovati più di 2000 tumuli di varie dimensioni e dove negli anni '70 Manolis Andronikos condusse gli scavi che portarono alla scoperta, nel 1977, del grande tumulo con le tombe reali tra le quali vanno ricordate quella cosiddetta di Persefone, quella di Filippo II, quella del principe e quella di Antigone II. 


Tomba III di Verghina. Ingresso

Tomba II di Verghina. Ingresso

Ma importante è anche l'area di Lefkadia, dove, secondo Plutarco, Aristotele insegnò ad Alessandro e ad Efestione: qui si sono scavati il teatro ed alcune tombe di rilevo tra cui quella detta delle Palmette e quella del Giudizio del Guerriero morto, nonché il ninfeo di Naousa, conosciuto come la Scuola di Aristotele.


Lefkadia. Tomba delle Palmette. Restauro (foto C. Raddato)

Lefkadia. Tomba del Giudizio

Infine Pella, che fu capitale del regno, fondata da Archelao I, che conserva un'importante agorà e numerosissime tombe.

Pella

Una delle più grandi soprese però è stata riservata agli archeologi dal tumulo secpolcrale di Anfipoli, una tomba monumentale che è stata scavata nella collina di Kasta, scoperta quale sepolcreto, fin dagli anni '60, dal noto archeologo greco Dimitrios Lazaridis. Gli scavi, ben presto interrotti, sono stati ripresi soltanto nel 2011 ed hanno portato alla luce nuovi ed interessanti ritrovamenti. Specificatamente, dal 2014, l'attenzione si è concentrata sulla tomba monumentale che oggi, a scavi non completati, ancora suscita perplessità ed interrogativi. 

Anfipoli. Schema del Tumulo

I lavori nell'area del tumulo sono diretti dall'archeologa greca Katerina Peristeri.
La tomba contiene in sé elementi architettonici orientali, che potrebbero far pensare ad una datazione piuttosto tarda, senz'altro successiva alle campagne di Alessandro, ma che potrebbero anche indicare un'influenza diretta fin dal periodo di dominazione persiana e quindi elementi strutturali già acquisiti da tempo e reinterpretati. Il tumulo ha un perimetro di 487 m, un diametro di 165 m, un'altezza di 21 m, che potrebbero essere stati originariamente anche 30, considerati i fenomeni di erosione che senza dubbio l'hanno interessato. La tomba ha una larghezza di 24 m. ed è finora la più grande della Macedonia, superando perfino quella di Filippo II. La facciata è più spoglia rispetto ad altre tombe macedoni, come quella del giudizio a Lefkadia o anche come quella di Filippo II, vi si accede attraverso un piccolo dromos ed una scalinata che porta all'ingresso di una prima stanza, sorvegliato da due sfingi. La stanza presenta un pavimento in marmo cementato con una sostanza di colore rosso. Da qui si accede ad un passaggio affiancato da due cariatidi le cui braccia sembrano volersi unire. Nella seconda camera si trova uno splendido mosaico che si distingue dagli altri ritrovati in diversi contesti macedoni, per la ricchezza dei colori e la squisita fattura.


Anfipoli. Tomba. Ratto di Persefone (mosaico)

Si tratta della raffigurazione del mito di Persefone, rapita da Ade. Davanti al carro Hermes. Infine si giunge alla terza camera, dove sono stati ritrovati dei resti umani. Da un primo studio si è potuto accertare che si tratta di una donna di circa 60 anni, di due uomini giovani, di età comparsa tra i 35 ed i 45 anni, con ferite non rimarginate, di un neonato e delle ceneri di un altro individuo.


Anfipoli. Tomba. Schema
Amphipolis. Tomb. Scheme

Sull'identità di questi resti non si sa nulla. Si sono fatte molte supposizioni. Inizialmente sembrò che ci si fosse trovati davanti alla tomba di Alessandro che effettivamente voleva essere sepolto in Macedonia. Ma se questo fosse accaduto, sarebbe stato sepolto a Virghina, nelle tombe reali e non ad Anfipoli. Poi si pensò che la tomba fosse appartenuta ad Olimpiade, la madre di Alessandro, fatta assassinare a Pidna da Cassandro, ma si hanno testimonianze storiche che affermano che la tomba di Olimpiade si trova a Pidna. Si pensò, sulla base del ritrovamento di alcuni anagrammi, che vi fosse sepolto Efestione, compagno ed amico di Alessandro, ma la tomba sembra essere troppo importante per ospitarne i resti, così come è improbabile che vi fossero sepolti Laomedonte o Nearco, rispettivamente generale e comandante della flotta di Alessandro. Un'ulteriore ipotesi attribuiva la tomba a Roxana, prima moglie di Alessandro, che fu confinata, con il figlio Alessandro, ad Anfipoli, ma anche questa supposizione non ha trovato finora conferma. D'altronde non è da escludere nemmeno il riuso della tomba, ed in questo caso i resti potrebbero essere posteriori alla realizzazione della stessa.
Un'ipotesi affascinante è quella della trsformazione del tumulo sepolcrale in luogo di culto, che parrebbe emergere dall'esame della soglia, che testimonierebbe di un lungo andirivieni, che ha lasciato il segno sulla pietra. Del resto tale trasformazione è testimoniata in altri luoghi e, nel mondo macedone, nella tomba di Filippo II.
Alcuni studi hanno ipotizzato l'esistenza di gallerie laterali, finora non trovate, e quindi una ramificazione della tomba, e la presenza di una quarta camera, anch'essa non trovata.
Un'ultima curiosità riguarda il Leone di Amphipolis, rinvenuto in zona e forse un tempo posto sulla cima del tumulo. Scolpito in pietra e alto 5 m, il leone, simbolo di forza e di potere, ricorda quello di Cheronea, realizzato a ricordo degli eroi morti nella battaglia, e quello di Hamadan, che Alessandro fece scolpire in onore di Efestione.


Leone di Anfipoli

Il tumulo è circondato da un muro ad anello, alto 3 m, in marmo di Tassos con cornice.


⇒(click)Video intervista a Mario Agudo Villanueva sul Tumulo di Anfipoli (in spagnolo)


⇒(click)Il sito web dedicato al tumulo sepolcrale (greco/inglese)



Testa in marmo di Efestione (Getty Museum)


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