Alessandro |
Nella
regione greca della Macedonia si trovano diverse località che, con i
loro siti archeologici, testimoniano la grandezza e l'opulenza del
regno macedone. Verghina, innanzitutto, l'antica Egas, già capitale
del regno macedone prima che questa fosse spostata a Pella, nella cui
necropoli sono stati ritrovati più di 2000 tumuli di varie
dimensioni e dove negli anni '70 Manolis Andronikos condusse gli
scavi che portarono alla scoperta, nel 1977, del grande tumulo con le
tombe reali tra le quali vanno ricordate quella cosiddetta di
Persefone, quella di Filippo II, quella del principe e quella di
Antigone II.
Tomba III di Verghina. Ingresso |
Tomba II di Verghina. Ingresso |
Ma importante è anche l'area di Lefkadia, dove, secondo
Plutarco, Aristotele insegnò ad Alessandro e ad Efestione: qui si
sono scavati il teatro ed alcune tombe di rilevo tra cui quella detta
delle Palmette e quella del Giudizio del Guerriero morto, nonché il
ninfeo di Naousa, conosciuto come la Scuola di Aristotele.
Lefkadia. Tomba delle Palmette. Restauro (foto C. Raddato) |
Lefkadia. Tomba del Giudizio |
Infine
Pella, che fu capitale del regno, fondata da Archelao I, che conserva
un'importante agorà e numerosissime tombe.
Pella |
Una
delle più grandi soprese però è stata riservata agli archeologi
dal tumulo secpolcrale di Anfipoli, una tomba monumentale che è
stata scavata nella collina di Kasta, scoperta quale sepolcreto, fin
dagli anni '60, dal noto archeologo greco Dimitrios Lazaridis. Gli
scavi, ben presto interrotti, sono stati ripresi soltanto nel 2011 ed
hanno portato alla luce nuovi ed interessanti ritrovamenti.
Specificatamente, dal 2014, l'attenzione si è concentrata sulla
tomba monumentale che oggi, a scavi non completati, ancora suscita
perplessità ed interrogativi.
Anfipoli. Schema del Tumulo |
I lavori nell'area del tumulo sono
diretti dall'archeologa greca Katerina Peristeri.
La
tomba contiene in sé elementi architettonici orientali, che
potrebbero far pensare ad una datazione piuttosto tarda, senz'altro
successiva alle campagne di Alessandro, ma che potrebbero anche
indicare un'influenza diretta fin dal periodo di dominazione persiana
e quindi elementi strutturali già acquisiti da tempo e
reinterpretati. Il tumulo ha un perimetro di 487 m, un diametro di
165 m, un'altezza di 21 m, che potrebbero essere stati
originariamente anche 30, considerati i fenomeni di erosione che senza
dubbio l'hanno interessato. La tomba ha una larghezza di 24 m. ed è
finora la più grande della Macedonia, superando perfino quella di
Filippo II. La facciata è più spoglia rispetto ad altre tombe
macedoni, come quella del giudizio a Lefkadia o anche come quella di
Filippo II, vi si accede attraverso un piccolo dromos ed una
scalinata che porta all'ingresso di una prima stanza, sorvegliato da
due sfingi. La stanza presenta un pavimento in marmo cementato con
una sostanza di colore rosso. Da qui si accede ad un passaggio
affiancato da due cariatidi le cui braccia sembrano volersi unire.
Nella seconda camera si trova uno splendido mosaico che si distingue
dagli altri ritrovati in diversi contesti macedoni, per la ricchezza
dei colori e la squisita fattura.
Anfipoli. Tomba. Ratto di Persefone (mosaico) |
Si tratta della raffigurazione del
mito di Persefone, rapita da Ade. Davanti al carro Hermes. Infine si
giunge alla terza camera, dove sono stati ritrovati dei resti umani.
Da un primo studio si è potuto accertare che si tratta di una donna
di circa 60 anni, di due uomini giovani, di età comparsa tra i 35 ed
i 45 anni, con ferite non rimarginate, di un neonato e delle ceneri
di un altro individuo.
Anfipoli. Tomba. Schema Amphipolis. Tomb. Scheme |
Sull'identità
di questi resti non si sa nulla. Si sono fatte molte supposizioni.
Inizialmente sembrò che ci si fosse trovati davanti alla tomba di
Alessandro che effettivamente voleva essere sepolto in Macedonia. Ma
se questo fosse accaduto, sarebbe stato sepolto a Virghina, nelle
tombe reali e non ad Anfipoli. Poi si pensò che la tomba fosse
appartenuta ad Olimpiade, la madre di Alessandro, fatta assassinare a
Pidna da Cassandro, ma si hanno testimonianze storiche che affermano
che la tomba di Olimpiade si trova a Pidna. Si pensò, sulla base del
ritrovamento di alcuni anagrammi, che vi fosse sepolto Efestione,
compagno ed amico di Alessandro, ma la tomba sembra essere troppo
importante per ospitarne i resti, così come è improbabile che vi
fossero sepolti Laomedonte o Nearco, rispettivamente generale e
comandante della flotta di Alessandro. Un'ulteriore ipotesi
attribuiva la tomba a Roxana, prima moglie di Alessandro, che fu
confinata, con il figlio Alessandro, ad Anfipoli, ma anche questa
supposizione non ha trovato finora conferma. D'altronde non è da
escludere nemmeno il riuso della tomba, ed in questo caso i resti
potrebbero essere posteriori alla realizzazione della stessa.
Un'ipotesi
affascinante è quella della trsformazione del tumulo sepolcrale in
luogo di culto, che parrebbe emergere dall'esame della soglia, che
testimonierebbe di un lungo andirivieni, che ha lasciato il segno
sulla pietra. Del resto tale trasformazione è testimoniata in altri
luoghi e, nel mondo macedone, nella tomba di Filippo II.
Alcuni
studi hanno ipotizzato l'esistenza di gallerie laterali, finora non
trovate, e quindi una ramificazione della tomba, e la presenza di una
quarta camera, anch'essa non trovata.
Un'ultima
curiosità riguarda il Leone di Amphipolis, rinvenuto in zona e forse
un tempo posto sulla cima del tumulo. Scolpito in pietra e alto 5 m,
il leone, simbolo di forza e di potere, ricorda quello di Cheronea,
realizzato a ricordo degli eroi morti nella battaglia, e quello di
Hamadan, che Alessandro fece scolpire in onore di Efestione.
Leone di Anfipoli |
Il
tumulo è circondato da un muro ad anello, alto 3 m, in marmo di
Tassos con cornice.
⇒(click)Video intervista a Mario Agudo Villanueva sul Tumulo di Anfipoli (in spagnolo)
⇒(click)Il sito web dedicato al tumulo sepolcrale (greco/inglese)
Testa in marmo di Efestione (Getty Museum) |
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