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giovedì 30 marzo 2017

Il concetto di "fine del mondo". Un libro di Guillermo Gucci

In una libreria di Buenos Aires ho trovato il bel libro di Guillermo Gucci Tierra del Fuego. La creación del fin del mundo (Fondo de Cultura Económica, 2014). 
Il titolo mi ha incuriosita perché il concetto di fine del mondo attrae da tempo viaggiatori, curiosi e semplici turisti (soprattutto questi ultimi) dalle parti di Ushuaia, ritenuta, a torto, la fine del mondo. In realtà non si considera che, dall'altra parte del Canale di Beagle, c'è ancora almeno l'Isla di Navarino (cilena), con il suo centro, Puerto Williams che, se vogliamo, sarebbe, a maggior ragione, la vera fine del mondo.
Il concetto di fine del mondo è piuttosto recente, affascina molti, ed è assai legato proprio alla promozione turistica della zona. Pur di non perdere questa fascia di clienti Ushuaia, vedendo crescere sempre più il centro abitato di Puerto Williams, tenta ora di proporsi come punto di partenza per quella che non può che essere la fine del mondo: la regione Antartica.
Comunque sia il libro di Gucci, ripercorre la storia della scoperta della parte più meridionale dell'America iniziando dai primi esploratori, che si trovarono di fronte ad una popolazione indigena che, paradossalmente, non avendo la percezione degli spazi al di là dei territori usualmente frequentati, non si vedeva come abitante della fine del mondo, bensì del centro del mondo stesso.



Museo Historico Nacional de Argentina. Patagoni (1764)


Ed è questa una storia lunga e complessa, soprattutto dopo i primi viaggi di scoperta, quando gli spagnoli vollero installarsi in queste terre meridionali ed inospitali, allo scopo di poter controllare il passaggio attraverso i due Oceani, consentito, in un primo momento, soltanto attraverso il burrascoso stretto di Magellano. La fine della spedizione di Sarmiento de Gamboa, tra ammutinamenti, precipitose ritirate e tentativi falliti di fondare delle colonie lungo lo stretto, la grande perdita di vite umane, fa comprendere appieno quali difficoltà si trovassero di fronte coloro che giungevano così lontano, al sud del mondo. 




Pedro Sarmiento de Gamboa (Raimundo Pastor)



Un sud che però è definito come fine della terra conosciuta e non ancora come fine del mondo. L'autore fa questa distinzione, molto importante, tra i due concetti. L'idea della fine del mondo, insomma è un'invenzione, resa possibile molto tardi, solo dopo aver ottenuto una conoscenza completa del mondo stesso ed essersi resi conto esattamente dell'ubicazione di queste terre. E l'autore arriva a questo punto dopo aver ripercorso tutte le tappe che hanno portato a questa conoscenza, fornendo al lettore un quadro esaustivo ed interessante della storia delle esplorazioni e degli insediamenti umani nell'estremo sud dell'America, dai primissimi viaggi, a quello determinante del Beagle di Fitz Roy,



Conrad Martens. Il Beagle lungo le coste della Terra del Fuoco



con a bordo un giovane Charles Darwin che non dimostrò alcuna simpatia nei confronti degli indigeni che incontrava, 



Charles Darwin


all'insediamento della prima missione a Ushuaia, dai primi tentativi di insediamento stabile, alla realizzazione dei centri maggiori, alla costruzione delle infrastrutture che, come nel caso della stessa Ushuaia, arrivano straordinariamente tardi, alcune dopo la metà del secolo scorso, togliendo la località dal relativo isolamento patito fino ad allora. Sono storie sorprendenti, che si leggono d'un fiato, e che affascinano, come il concetto di fine del mondo.


Il faro della fine del mondo





Il faro sul Canale di Beagle (foto Daniela Durissini)



Il faro, della fine del mondo, tanto fotografato, in realtà si trova sul canale di Beagle, poco distante da Ushuaia ed in tempi relativamente recenti è andato a sostituire l'originario faro, del 1882, che si trovava sull 'isola di San Juan de Salvamento, smantellato solo venti anni dopo la costruzione. Tuttavia allora non si aveva l'idea della fine del mondo e quindi non c'è alcuna relazione con questo concetto, introdotto ben più tardi.



Julius Verne. Il faro della fine del mondo



Il faro della fine del mondo (titolo originale: Le phare du bout du monde), è il titolo di un racconto di Julius Verne, corretto dal figlio e pubblicato, a puntate, dopo la sua morte, nel “Magasin d'Education et de Récréation” dal 15 agosto del 1905, al 15 dicembre dello stesso anno. Il faro era collocato da Verne sull'Isola degli Stati. 


Intervista di El Pais con Guillermo Gucci

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