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martedì 3 aprile 2018

Il Timavo. Immagini di primavera

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Il Timavo nasce sotto il Monte Nevoso (Sneznik), in Croazia, percorre la Val Malacca (Mlake), si inabissa presso San Canziano (Skocjan), in Slovenia, percorrendo poi ben 40 chilometri sotto terra. 


In questo modo attraversa quasi tutto il Carso, passando sul fondo di alcune grotte, tra le quali, la più nota, è l'Abisso di Trebiciano, alle spalle di Trieste. Ricompare in superficie a San Giovanni di Duino e, dopo un paio di chilometri, sfocia nel mare Adriatico. Lungo il suo percorso superficiale, sorsero, anticamente, numerosi mulini, che sfruttavano lo scorrere, a volte impetuoso, delle acque, per far girare le mole. In primavera ed in autunno il fiume, alle volte, provocava delle inondazioni, che danneggiavano le strutture, mantenute continuamente in efficienza dai mugnai.


Un lavoro faticoso ma remunerativo, dato che da esso dipendevano le moliture di tutti i cereali coltivati nella fertile valle del Timavo. 
Ancor oggi, percorrendo il sentiero che fiancheggia il fiume, nei pressi di San Canziano, si notano i resti di uno tra i più noti mulini, abbandonato nella prima metà del secolo scorso. La vegetazione ha ormai ricoperto quasi tutto ciò che resta della struttura e dei canali, che alcuni anni or sono si vedevano ancora, che collegavano l'acqua corrente al solco in cui giravano le ruote che muovevano le mole.

A primavera, quando la vegetazione della valle si risveglia, il fiume scorre impetuoso, alimentato dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi, offrendo uno spettacolo magnifico, prima di entrare nel primo cavernone sotto il paese, riapparire per un tratto brevissimo, e scomparire definitivamente. 

(foto Daniela Durissini)


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