George Orwell |
"Se non siete interessati alle controversie politiche e alla folla di partiti e sotto-partiti dai nomi che si confondono tra loro (un po' come i nomi dei generali in una guerra cinese), saltate pure questa parte. Dover entrare nei dettagli delle polemiche interpartitiche è una cosa orribile. è come doversi tuffare in una fogna. Però è necessario, per quanto possibile, tentare di ristabilire la verità. Questa squallida rissa in una città lontana è più importante di quanto possa apparire a prima vista."
(da George Orwell, Omaggio alla Catalogna, Milano, Mondadori, 1993, p. 214)
Il brano si riferisce alla città di Barcellona
George Orwell, giunto a Barcellona nel 1936 per scrivere degli articoli sulla guerra civile spagnola, iniziata da pochi mesi, si arruolò ben presto tra i repubblicani. Dal fronte scrisse dei resoconti appassionati e di prima mano che vennero poi raccolti in questo straordinario libro. Ferito gravemente a Huesca riuscì a riparare in Francia. Orwell, attento osservatore, narra qui la storia della guerra civile e di una rivoluzione che, partita dal popolo, fu poi tradita dalla politica, ed in particolare da coloro che invece avrebbero dovuto sostenerla. La disillusione derivata da questa esperienza, la disgregazione delle forze di sinistra, tradite dalle direttive provenienti da Mosca, saranno però destinate a dare l'avvio ad una serie di lavori in cui l'autore metterà in evidenza, in ogni modo, la tragedia dei totalitarismi, fino ad approdare all'indimenticabile 1984, metafora perfetta e crudele, della negatività e della pericolosità del partito unico.
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