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venerdì 9 marzo 2018

Pensieri d'autore. Murakami Haruki. Una corsa contro il sole

Abebe Bikila. Maratona olimpica. Roma 1960

"Quando dicevo che intendevo correre da solo da Atene a Maratona, i Greci, tutti senza eccezione, mi rispondevano: "Lasci perdere, è una sciocchezza. Una persona sensata non farebbe mai una cosa del genere". Io, che non sapevo nulla riguardo all'estate ateniese, finché non mi trovai sul posto non me ne curai. Determinato a portare a termine l'impresa, mi preoccupavo soltanto della distanza, la temperatura non entrava nei  miei calcoli. Ma quando arrivai ad Atene, il caldo era tale che ne restai stupefatto. Cominciai a pensare che forse avevano ragione a dirmi che era più sensato lasciar perdere. Peccato che avessi dichiarato di voler fare con le mie gambe tutto il percorso della maratona originaria e scriverci un articolo, e a quello scopo fossi venuto fin lì. Ormai non potevo più tirarmi indietro. Dopo essermi consultato con diverse persone, giunsi alla conclusione che, per non rischiare il collasso da calore eccessivo, l'unica possibilità era partire da Atene il mattino presto, quando faceva ancora buio, e arrivare alla meta prima che il sole fosse alto nel cielo. Più tempo avessi impiegato, più in fretta la temperatura sarebbe salita. Era, alla lettera, una corsa contro il sole, come nel racconto di Dazai Osamu Corri Melos."


(da Murakami Haruki, L'arte di correre, Torino, Einaudi, 2011, traduzione di Antonietta Pastore, p. 54)


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